Nel precedente articolo abbiamo visto come arrivare a definire lo scopo della tua vita.
Se hai seguito il processo che ti ho consigliato, dovresti trovarti tra le mani una definizione che rappresenta lo scopo della tua vita.
O, quantomeno, quello che in questo momento della tua vita è la cosa più importante per te.
Ora, come possiamo trasformare questa definizione astratta in obiettivi da raggiungere?
In questo nuovo articolo ti spiegherò passo dopo passo come trasformare la teoria in pratica. Ti guiderò in un processo che ti permetterà di declinare lo scopo della tua vita in obiettivi da raggiungere. Reali e concreti.
Si tratta di quella che considero una vera e propria guida nel percorso per la definizione degli obiettivi da raggiungere che contano davvero per te.
Troverai anche un caso di studio per aiutarti ad applicare meglio i concetti che spiegherò nel processo teorico.
Allora, sei pronto a dare una svolta alla tua vita? Seguimi nella lettura di questo articolo!
Intanto, ti anticipo i contenuti che troverai al suo interno:
Il metodo Ikigai: come rendere un sogno una solida realtà
Hai mai sentito parlare del metodo Ikigai?
Si tratta di un concetto molto noto nell’ambito della crescita personale e lo utilizzeremo per rendere concreti gli obiettivi da raggiungere.
Ti spiegherò ora perché il metodo Ikigai è la prima cosa da dover applicare per rendere realizzabili i tuoi sogni.
Vedremo come applicarlo come primo passo nel processo di trasformazione da quello che hai definito come scopo astratto della tua vita, a concreti obiettivi da raggiungere.
Intanto, che tu ne abbia già sentito parlare o meno, lasciami fare una breve introduzione di questo concetto per contestualizzare il resto dell’articolo.
Intanto, iniziamo con il dire che il metodo Ikigai è un concetto giapponese, come avrai potuto intuire dalla parola.
Ebbene sì, i nostri amici giapponesi la sanno lunga sulla filosofia di vita. Noi occidentali ci ispiriamo molto ai loro modelli. Anche la letteratura è piena di libri che trattano questi argomenti.
Uno dei miei preferiti è L’Inno buddhista alla vita, un libro sospeso tra zen e psicologia alla riscoperta di sé stessi. Se sei curioso di approfondire, puoi trovarne un estratto nella pagina delle risorse gratuite che ho predisposto per i miei lettori.
Dicevamo, Ikigai è un concetto giapponese che si può riassumere anche con l’espressione “ragione di essere”. Inizi ad intuire ora il nesso con quello che ti ho raccontato sullo scopo della vita?
Ebbene, l’applicazione di questo metodo ti permetterà esattamente di iniziare a ragionare su come trasformare in obiettivi da raggiungere quello che hai definito essere lo scopo della tua vita.
Iniziamo a vedere come.
I quattro pilastri dell’Ikigai
Il metodo Ikigai ha lo scopo di provare a rendere concrete passioni e interessi, arrivando a realizzare un progetto di vita che renda felice l’individuo.
Per farlo, utilizza quattro dimensioni attraverso le quali iniziare un’analisi che porti a definire quale contributo – che si sposi con lo scopo che hai definito – puoi portare nel mondo.
Sembrano parole grosse, lo so. Tuttavia, devi credere che attraverso questi passi tu possa davvero trasformare in obiettivi da raggiungere – concreti e reali – lo scopo della tua vita.
Allora, vediamo subito quali sono queste quattro dimensioni:
- Ciò che ami (Passione): che cosa ti appassiona davvero? Che cosa ti assorbe completamente e ti fa perdere la cognizione del tempo? A che cosa non rinunceresti? Per che cosa fai sacrifici o investimenti – di tempo, di denaro, di energie?
- Ciò in cui sei bravo (Vocazione/Talento): quali sono i tuoi punti di forza, le cose che ti riescono più o meno facilmente? Quali diresti sono le tue capacità e abilità? In che cosa sei bravo?
- Ciò per cui puoi essere pagato (Professione): questo è il punto forse più critico da indirizzare. Puoi dire che ci sia una richiesta di mercato che incroci le tue passioni e le tue abilità? Pensi che ci sia qualcuno là fuori disposto a pagarti per ciò che fai o saresti in grado di fare?
- Ciò di cui il mondo ha bisogno (Missione): questo è il punto che più si interseca con la definizione di scopo della vita. Risponde alla domanda su come puoi contribuire positivamente alla società. Quali problemi reali puoi risolvere o quali bisogni concreti puoi soddisfare?
Come applicare il metodo Ikigai per concretizzare lo scopo della tua vita
Ora che abbiamo definito le quattro dimensioni, come possiamo utilizzarle per rendere concreto lo scopo della tua vita?
Devi sapere che l’obiettivo del metodo Ikigai è proprio quello di trovare un’intersezione tra le varie dimensioni. Se riuscissi a trovare quella cosa che si incastra perfettamente tra tutte e quattro le dimensioni, sei a cavallo!
In altre parole, partendo da quello che hai definito come lo scopo della tua vita (Missione), dovresti provare a conciliarla con qualcosa che ti piace fare (Passione) e in cui sei bravo (Talento). Se poi qualcuno fosse anche disposto a pagarti per questo, potresti considerare di farla diventare una Professione.
Ovviamente, questo è un metodo indicativo che puoi usare come traccia per trasformare qualcosa di astratto in obiettivi da raggiungere per la tua vita.
Non è detto che tu debba trovare l’incastro perfetto al 100% tra le quattro dimensioni. Ma più l’incastro è riuscito e più aumentano le probabilità di realizzare un progetto di vita che ti realizzi completamente.
Non è detto neanche che le tue passioni coincidano con i tuoi talenti. Ad esempio, potresti avere la passione per uno sport ma non essere particolarmente bravo a giocarlo. Viceversa, potresti essere bravissimo a fare qualcosa che non ti appassiona affatto.
Inoltre, non è detto che lo scopo della tua vita debba necessariamente diventare la tua professione. Molti coltivano i propri interessi al di fuori dell’ambito lavorativo.
Pensa ad esempio a tutte le persone che prestano volontariato nel proprio tempo libero. Molto probabilmente per loro quell’attività rappresenta il senso più profondo della loro vita. Ma non coincide con la loro professione.
Tutto questo per dirti che il modello Ikigai serve da traccia teorica. Ma se non trovi l’intersezione perfetta non devi scoraggiarti o pensare di non andare avanti in questo percorso.
In ogni caso, ora vedremo nello specifico come applicare il modello per concretizzare lo scopo della tua vita. E, poi, come trasformare tutto questo in obiettivi da raggiungere.
Step 1 – Trova le tue dimensioni rispondendo a queste domande potenti
Passiamo ora dalla teoria alla pratica. Vediamo come rendere concreto tutto quello che abbiamo visto fino adesso.
Ora, se hai letto l’articolo sullo scopo della vita, dovresti essere arrivato a una definizione molto alta e astratta di questo tipo:
“Lo scopo della mia vita, la mia missione, è …”
Questa sarà la nostra base di partenza. La stella polare che guiderà le risposte alle domande che ora ti farò e che ti permetteranno di completare lo “schema” Ikigai.
Anche in questo caso ti chiederò di prenderti tutto il tempo che ti serve. Occorre che tu risponda alle prossime domande attraverso un’auto-riflessione profonda.
Ti potrebbero quindi servire giorni per avere delle risposte.
Così come ti ho suggerito nell’articolo precedente, se sei in difficoltà su alcune risposte puoi considerare di chiedere l’aiuto da casa. Cioè chiedere consigli o un parere alle persone a te vicine e che ti vogliono bene.
Sei pronto? Iniziamo!
Prendi carta e penna – o apri un documento di testo sul computer o sul tuo smartphone – e rispondi a queste domande. Mi raccomando, senza fretta e con estrema sincerità.
- Ciò che amo:
- Quali sono le attività che mi rendono più felice?
- Cosa farei anche se non mi pagassero?
- Quali sono i miei hobby, le mie curiosità, i miei interessi?
- Quali sono gli argomenti di cui parlo quando sono in compagnia di amici, colleghi, familiari?
- Se un domani potessi smettere di lavorare, a cosa dedicherei il mio tempo libero?
- Ciò in cui sono bravo:
- Quali sono le mie competenze “naturali”? Quelle cose che mi riescono bene e senza sforzi?
- Cosa mi viene facile imparare o fare rispetto agli altri?
- In cosa mi chiedono spesso aiuto gli amici o i colleghi?
- Per che cosa o per quali argomenti sono considerato un punto di riferimento?
- Quali sono le mie esperienze e le mie qualifiche?
- Ciò per cui potrei essere pagato:
- Esistono già professioni o opportunità economiche legate a ciò che amo fare e/o cioè in cui ho definito essere bravo?
- Esiste una domanda di mercato per le mie abilità e/o i miei interessi?
- Qualcuno potrebbe pagare per la mia esperienza o la mia capacità di risolvere problemi o soddisfare bisogni?
- C’è qualcosa di cui sono esperto e per cui potrei pensare di offrire consulenze, prodotti, servizi, corsi?
- Se esiste già una domanda, come potrei differenziarmi da chi è già presente sul mercato?
- Ciò di cui il mondo ha bisogno:
- Quali problemi o bisogni ci sono nel mondo che potrei aiutare a risolvere?
- Come posso contribuire a rendere la vita degli altri migliore?
- Come posso contribuire a rendere il mondo un posto migliore?
- Per cosa mi indigno o mi appassiono così tanto da voler cambiare lo status quo, anche solo in piccola parte?
Prenditi il tuo tempo per rispondere alle domande prima di passare al prossimo step di questo processo che ti permetterà di definire obiettivi da raggiungere concreti e reali!
Step 2 – Trova le intersezioni
Se ti sei preso il tempo di rispondere in maniera esaustiva alle domande dello step precedente, hai ora in mano uno strumento potentissimo che ti permetterà di vedere le cose come non le hai mai viste prima.
Il prossimo step del metodo Ikigai prevede di trovare le intersezioni tra le quattro dimensioni così come le abbiamo descritte fin qui.
Inoltre, fornisce una definizione precisa per ogni intersezione. Questo ti permetterà di capire che cosa puoi fare per diletto e che cosa invece potresti trasformare in una professione.
Ma soprattutto, rappresenta un passaggio fondamentale in questo processo di trasformazione tra l’astrazione dello scopo della vita e la concretezza di obiettivi da raggiungere.
Allora, vediamo insieme come cercare i punti in comune tra le risposte e cosa significa ciascuna intersezione.
- Passione + Talento = Divertimento. Qui vengono classificate tutte le cose che ti piacciono fare e per cui hai anche un talento, più o meno sviluppato.
- Talento + Professione = Lavoro. Qui classifichiamo le tue abilità incrociandole con il fatto che qualcuno è disposto a pagarti per esprimerle. Se c’è anche l’ingrediente della passione, sei già su un’ottima strada!
- Professione + Missione = Vocazione. Questa è un’intersezione strategica ed è quella a cui molti ambiscono. Cioè la possibilità di fare della propria missione, del proprio scopo della vita, una professione.
- Missione + Passione = Soddisfazione. A differenza dell’intersezione precedente, qui si esprime la propria missione senza che diventi una professione. Che potrebbe anche andare benissimo così, nella maggior parte dei casi.
Come detto, l’intersezione perfetta è quella che si trova al centro. Dove tutte le dimensioni si incontrano.
Questo è il punto in cui la passione si incontra con l’abilità; le due cose generano valore economico e ti permettono di soddisfare il tuo desiderio di contribuire.
Tuttavia, come dicevo prima, non è una condizione necessaria.
La cosa fondamentale è riuscire a trovare l’intersezione che ti permetta di esprimere la tua Missione, lo scopo della tua vita.
Non è da qui che siamo partiti?
Ora, per aiutarti in questo processo, ti descriverò il mio caso pratico. Un esempio concreto del passaggio tra scopo della vita e Ikigai.
Come applicare il metodo Ikigai: un caso concreto
Come promesso, vediamo ora l’applicazione di questo metodo ad un caso concreto, il mio!
Nell’articolo sullo scopo della vita, ho raccontato come sono arrivato a definire il mio. Ecco qual è:
“Lo scopo della mia vita, la mia missione, è vivere una vita straordinaria e aiutare gli altri a trovare la via per fare lo stesso”.
Ora, vediamo quali sono le mie dimensioni:
- Ciò che amo (Passione): “Amo ascoltare le persone, aiutarle a scoprire le loro risorse interne e vederle superare le proprie paure e raggiungere i loro sogni”
- Ciò in cui sono bravo (Talenti): “Sono bravo ad ascoltare senza giudicare, a creare un ambiente di fiducia, a identificare schemi di pensiero limitanti e a ispirare gli altri all’azione”
- Ciò per cui posso essere pagato (Professione): “Le persone potrebbero essere disposte a pagarmi per sessioni di coaching personalizzate, programmi di sviluppo mirati e workshop che offrono strumenti concreti per il benessere e la realizzazione personale”
- Ciò di cui il mondo ha bisogno (Missione): “Le persone hanno bisogno di una guida empatica e pratica per affrontare lo stress della vita moderna, la mancanza di chiarezza negli obiettivi e la difficoltà nel mantenere la motivazione. Che le sproni a costruire progetti di vita alternativi seguendo i quali possano essere realmente felici e appagate”
Intersecando queste quattro aree, sono arrivato a definire il mio Ikigai:
“Essere un Life Coach specializzato in transizioni di vita, guidando individui che stanno affrontando una crisi (personale, professionale, relazionale) a trasformare il dolore in opportunità, a riscoprire i propri valori e a progettare un percorso di cambiamento autentico e sostenibile, attraverso un coaching empatico e orientato all’azione.”
Come ti sembra?
Con questo abbiamo chiuso la parte riguardante il metodo Ikigai.
Spero davvero che quanto visto in questi paragrafi ti possa essere d’aiuto per definire la tua bussola.
Infatti, questo metodo si può considerare come un viaggio di scoperta di sé. Non è solo un modo per trovare un lavoro o crearsi una professione da zero.
È la via per costruire una vita più significativa e appagante, dove ciò che fai risuona con chi sei veramente.
A questo punto, una volta definito l’Ikigai, siamo pronti a concretizzare ulteriormente la tua missione.
Scendiamo ulteriormente nel pratico fino ad arrivare a reali e concreti obiettivi da raggiungere nella tua vita.
Sei pronto? Continua il viaggio!
Dal metodo Ikigai agli obiettivi da raggiungere
Se sei arrivato a leggere fin qui, prima di tutto, complimenti!
Facciamo un piccolo riepilogo di quanto visto al momento.
Siamo partiti dalla definizione dello scopo della tua vita, la cosa che conta di più in questo momento per te.
Nella definizione della tua missione, ti ho chiesto di stare molto alto. Di definire qualcosa di più o meno astratto come base di partenza per un lavoro di analisi successivo.
Il lavoro di analisi si è concretizzato attraverso l’applicazione del metodo Ikigai, grazie al quale dovresti essere arrivato a chiarire meglio cosa vuoi e cosa potresti fare nella tua vita.
Incrociando diverse dimensioni, come le tue passioni e le tue abilità, ed eventualmente ragionando su come questo incrocio possa portarti a rendere la tua missione anche la tua professione.
Quindi, a questo punto dovresti avere tra le mani il tuo Ikigai. Qualcosa di simile a quello che trovi nel mio esempio, e che ti riporto qui per comodità:
“Essere un Life Coach specializzato in transizioni di vita, guidando individui che stanno affrontando una crisi (personale, professionale, relazionale) a trasformare il dolore in opportunità, a riscoprire i propri valori e a progettare un percorso di cambiamento autentico e sostenibile, attraverso un coaching empatico e orientato all’azione.”
Ora, dobbiamo affrontare il prossimo step di questo processo. Quello che ti permetterà di dare ulteriore concretezza a tutto questo. Da qui, arriveremo a definire degli obiettivi da raggiungere, reali e concreti.
Definire un obiettivo con il metodo SMART
Introduco qui un metodo per la definizione di obiettivi che nell’ambito della crescita personale è piuttosto “abusato”. Un po’ come il metodo Ikigai.
Tuttavia, esattamente come il metodo Ikigai, rappresenta un modello ancora molto attuale nonostante siano passati molti anni da quando fu introdotto.
Le sue origini risalgono infatti addirittura agli anni ’50 del secolo scorso. La paternità di questo modello viene ricondotta a Peter Drucker, uno dei primi “guru” nel mondo dell’economia e del management.
Anche in questo caso, la letteratura è piena di articoli e libri che trattano come applicare il metodo SMART per la definizione di obiettivi.
Per questo motivo, non è mia intenzione in questo articolo raccontarti per filo e per segno di cosa si tratta.
Semplicemente, ti fornirò i concetti basilari che ti permetteranno di arrivare a definire in maniera efficace i tuoi obiettivi da raggiungere.
Sei pronto? Partiamo!
Come definire un obiettivo in maniera efficare
Passiamo allora dalla teoria alla pratica.
In questo paragrafo vedremo come fissare un obiettivo efficace – aumentandone esponenzialmente la probabilmente di raggiungerlo – utilizzando il metodo SMART.
Devi sapere che SMART – seppure richiami un facile gioco di parole considerando che in inglese significa intelligente – non è nient’altro che un acronimo.
Acronimo che ti aiuterà a trasformare un desiderio generico in un piano d’azione concreto.
Vediamo allora come strutturare i tuoi obiettivi da raggiungere.
S.M.A.R.T. sta per:
- Specifico (Specific). L’obiettivo deve essere chiaro, ben definito, non generico. Definisci il tuo obiettivo nell’ottica del raggiungimento di qualcosa che sia specifico e tangibile. Esempi:
- Non SMART: “Voglio essere più sano.”
- SMART: “Voglio correre una maratona.” (Ancora un po’ generico)
- Più SMART: “Voglio completare la Maratona di Milano del 2026.”
- Misurabile (Measurable). Devi essere in grado di quantificare i tuoi progressi e sapere quando puoi direi di aver raggiunto l’obiettivo. Come farai a renderti conto di averlo raggiunto o a che punto ti trovi nella strada del suo raggiungimento?
- Non SMART: “Voglio leggere di più.”
- SMART: “Voglio leggere 12 libri quest’anno, uno al mese.”
- Raggiungibile (Achievable). L’obiettivo deve essere realistico e raggiungibile, considerando le risorse e il tempo che hai a disposizione. Non deve essere troppo facile né impossibile da raggiungere.
- Non SMART: “Voglio diventare un milionario entro un mese partendo da zero.”
- SMART: “Voglio aumentare il mio reddito del 10% nei prossimi 6 mesi trovando un nuovo cliente ogni mese.”
- Rilevante (Relevant): L’obiettivo deve essere significativo per te e allineato con i tuoi valori e obiettivi a lungo termine. Deve rappresentare la cosa che davvero vuoi in questo momento della tua vita. Chiediti: è il momento giusto per questo obiettivo?
- Non SMART: “Voglio imparare il giapponese perché il mio amico lo sta studiando.”
- SMART: “Voglio imparare il giapponese per poter comunicare con i miei colleghi in Giappone e avanzare nella mia carriera.”
- Temporizzabile (Time-bound). Determina una scadenza precisa per il raggiungimento del tuo obiettivo. In assenza di questo, il rischio rimandite è molto elevato!
- Non SMART: “Voglio scrivere un libro.”
- SMART: “Voglio completare la prima bozza del mio romanzo entro il 31 dicembre 2025.”
Ho realizzato anche un’infografica sui concetti basilari del metodo SMART, la trovi a questo link.
Come applicare il metodo SMART: un semplice esempio
Come ti sembra il metodo SMART come mezzo per arrivare alla definizione dei tuoi obiettivi da raggiungere?
In linea teorica, è piuttosto semplice. Il lavoro difficile dovresti averlo già fatto nei primi due step del processo. E cioè, tutto il lavoro di analisi che dovrebbe esserti servito per definire la tua missione e il tuo Ikigai.
In ogni caso, vediamo attraverso un semplice esempio come si può applicare il metodo SMART per arrivare alla definizione di un obiettivo.
- Obiettivo Iniziale. Si parte da un’idea iniziale. Un obiettivo generico in linea con scopo e Ikigai definiti.
- Esempio: Voglio pubblicare un libro.
- Rendilo Specifico. Qui intervengono domande di dettaglio per focalizzare l’idea su qualcosa di più concreto. Nel nostro esempio, quale tipo di libro? Di cosa parlerà? Chi è il pubblico?
- Esempio: Voglio pubblicare un romanzo fantasy per giovani adulti, ambientato in un mondo post-apocalittico.
- Rendilo Misurabile. Siamo ancora troppo generici. Passiamo a qualche misura numerica. Quante parole avrà il libro? Quanti capitoli? Come misuro il progresso della scrittura?
- Esempio: Voglio scrivere un romanzo fantasy di 90.000 parole.
- Rendilo Raggiungibile. Qui dovremo capire se ci sono tutte le competenze e le risorse necessarie per raggiungerlo. Ho le competenze di scrittura? Ho il tempo da dedicare a questo progetto? Cosa mi serve prima di partire?
- Esempio: Voglio frequentare un corso di scrittura fantasy per migliorare e affinare le mie competenze in materia.
- Rendilo Rilevante. Quanto questo obiettivo si allinea con lo scopo e l’Ikigai definito. Quanto lo vuoi raggiungere davvero, in questo momento della tua vita? Sei disposto a fare sacrifici per questo obiettivo?
- Esempio: Questo obiettivo è cruciale per realizzare il mio sogno di diventare un autore e raggiungere la piena applicazione del mio Ikigai.
- Rendilo Temporizzabile. Qui si aggiunge semplicemente una data di scadenza. Che deve essere coerente con le risorse a disposizione. Non troppo stringente né troppo lasca. Si potrebbero anche definire traguardi intermedi
- Esempio: Voglio completare la prima bozza del mio romanzo fantasy di 90.000 parole entro il 31 dicembre di quest’anno per poi arrivare alla pubblicazione entro il 30 giugno dell’anno prossimo.
Avendo risposto a tutte le domande, siamo pronti a definire l’obiettivo SMART finale che sarà qualcosa di questo genere:
“Voglio completare la prima bozza del mio romanzo fantasy di 90.000 parole entro il 31 dicembre 2025, per avviare il processo di revisione e successiva pubblicazione, realizzando così il mio sogno di diventare un autore.”
Come applicare il metodo SMART: un caso concreto
Il caso che abbiamo visto nel precedente paragrafo è molto semplice.
Vista l’importanza di questo passaggio nella definizione dei tuoi prossimi obiettivi da raggiungere, voglio presentarti un caso più concreto da cui puoi prendere spunto.
Torniamo al mio caso studio. Fin qui ho definito il mio scopo e il mio Ikigai.
Vediamo ora come usare il metodo SMART per definire i passaggi concreti per realizzare il mio sogno di diventare un Life Coach.
Ho individuato quattro aree di intervento da cui partire. Per ciascuna di queste ho definito degli obiettivi utilizzando il metodo SMART.
Ecco di cosa sto parlando nel dettaglio:
- Acquisizione delle competenze necessarie ad avviare la professione di coach:
- Specifico: Iscrivermi a un programma di certificazione in Life Coaching riconosciuto dall’ICF (International Coaching Federation).
- Misurabile: Completare i requisiti di ore di formazione e coaching entro la fine del corso.
- Raggiungibile: Fare una ricerca approfondita delle scuole di coaching, valutare i costi e i tempi, e scegliere quella più adatta al mio budget e alla mia disponibilità.
- Rilevante: È fondamentale per acquisire le competenze necessarie e darmi credibilità sul mercato.
- Temporizzabile: Iniziare il programma di certificazione entro settembre di quest’anno e ottenere la certificazione entro marzo dell’anno prossimo.
- Acquisizione delle prime esperienze professionali:
- Specifico: Offrire 10 sessioni di coaching pro bono (gratuite o a costo simbolico) per fare pratica e raccogliere testimonianze.
- Misurabile: Completare 10 sessioni individuali di 60 minuti ciascuna con feedback dei clienti.
- Raggiungibile: Identificare amici, familiari o conoscenti disposti a fare da “clienti pilota” e chiedere il loro feedback onesto.
- Rilevante: Questa pratica è cruciale per affinare le mie abilità di coaching e costruire la mia fiducia prima di offrire servizi a pagamento.
- Temporizzabile: Completare le 10 sessioni pro bono entro giugno dell’anno prossimo.
- Costruzione della presenza online/sul mercato professionale:
- Specifico: Creare un profilo professionale su LinkedIn e un semplice sito web one-page.
- Misurabile: Avere un profilo LinkedIn con almeno 500 connessioni pertinenti e un sito web online con una pagina “Servizi” e una pagina “Chi sono”.
- Raggiungibile: Dedicare 5 ore a settimana alla creazione dei contenuti e all’ottimizzazione del profilo, studiando esempi di altri coach.
- Rilevante: Una solida presenza online è essenziale per attirare clienti e costruire la mia reputazione come coach.
- Temporizzabile: Avere il profilo LinkedIn ottimizzato entro marzo dell’anno prossimo e il sito web online entro giugno dell’anno prossimo.
- Sviluppo della nicchia di mercato (legato all’Ikigai):
- Specifico: Intervistare 5-7 potenziali clienti della mia nicchia ideale per comprendere meglio quello di cui hanno bisogno e le loro sfide.
- Misurabile: Completare 5-7 interviste di 30 minuti e documentare le loro risposte per identificare pattern comportamentali che posso usare per costruire la mia offerta.
- Raggiungibile: Utilizzare il mio network attuale per trovare persone disposte a partecipare alle interviste.
- Rilevante: Questo mi aiuterà a perfezionare la mia offerta di coaching e a comunicare in modo più efficace con il mio pubblico di riferimento.
- Temporizzabile: Completare le interviste entro aprile dell’anno prossimo.
Conclusioni
Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Spero ti sia stato utile per fare un passo avanti nella definizione degli obiettivi da raggiungere e importanti per te in questa fase della tua vita.
Siamo partiti dalla definizione dello scopo della vita.
Poi, abbiamo visto come questo rappresenta una dimensione del modello Ikigai. Modello che dovrebbe averti aiutato anche a chiarire le tue passioni e le tue abilità. E come tutto questo potrebbe diventare una tua professione (o anche rimanere un bellissimo hobby, non ci sarebbe niente di male se fosse così).
Abbiamo visto degli esempi concreti – e un caso di studio realizzato sulla mia passione per il coaching – per la definizione dell’Ikigai e per la definizione di obiettivi tramite il metodo SMART.
Ricorda che questi sono solo esempi. Adatta questi obiettivi alle tue specifiche esigenze, al tuo Ikigai e ai tuoi tempi.
Combinando la scoperta di ciò che ti accende con l’Ikigai e la definizione di obiettivi chiari e attuabili con il metodo SMART, avrai una strada ben definita per trasformare le tue aspirazioni in risultati concreti.
Se su questo pensi di aver bisogno di un punto di vista esterno, che ne dici di sentirci per una sessione di coaching gratuita dove posso aiutarti direttamente io?
In ogni caso, siamo solo a metà del percorso. Ora che hai definito gli obiettivi, occorre stilare un piano d’azione per raggiungerli.
Seguimi nel prossimo articolo, dove ti guiderò su come combattere la procrastinazione e raggiungere i tuoi obiettivi attraverso un piano d’azione dettagliato.